Test per Diagnosticare Intolleranze e Allergie Alimentari

Test Intolleranze

I test per diagnosticare Intolleranze e Allergie alimentari possono essere di varia natura, dipende dal tipo di reazione dell’organismo.

Nel caso di sintomatologie non ben definite è necessario condurre esami clinici per confermare o meno la natura allergica della patologia. I metodi diagnostici più comunemente utilizzati per diagnosticare le allergie alimentari sono i test cutanei (skin prick test) e la ricerca degli anticorpi specifici di classe IgE nel sangue mediante prove immunochimiche (RAST, ELISA, CAP, FEIA).

Nello skin prick test vengono applicate sull’avambraccio delle gocce di varie sostanze (allergeni) da testare. Tramite una lancetta sterile viene punta leggermente la pelle sottostante ad ogni goccia. Se dopo 15-20 minuti di attesa si ha la comparsa di un pomfo significa che la sostanza presente in quel punto dà reazione positiva. La dimensione del pomfo va confrontata con il controllo positivo (istamina) e negativo (soluzione fisiologica) applicati precedentemente assieme ai vari allergeni.

Per quanto riguarda le intolleranze alimentari, nello specifico le intolleranze metaboliche classiche (galattosemia o amminoacidopatia), esse si manifestano nei primi mesi di vita e la diagnosi può essere effettuata richiedendo opportuni test di laboratorio, mentre il test per la fenilchetonuria viene effettuato di routine nella popolazione pediatrica.

Per diagnosticare la celiachia si ricorre ad un esame del sangue in cui vengono ricercati alcuni anticorpi. Se vengono trovati si passa ad una biopsia intestinale per verificare l’eventuale presenza di atrofia dei villi.

Per diagnosticare l’intolleranza al lattosio si ricorre al Breath Test al lattosio che permette di rilevare la quantità di idrogeno che viene espirata prima e dopo la somministrazione di lattosio, consentendo di evidenziare la carenza di lattasi responsabile dell’intolleranza.

Per diagnosticare la sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS) si ricorre al patch test in cui viene applicato un cerotto contenente nichel per 48-72 ore. Se compare prurito o rossore si passa al test di provocazione orale.

Un altro test per diagnosticare intolleranze e allergie alimentari può essere considerato la dieta ad esclusione che consiste in una dieta limitata a pochi alimenti ipoallergenici a cui far seguire l’introduzione di nuovi alimenti uno alla volta. In questo modo verranno evidenziati gli alimenti coinvolti nella sintomatologia clinica.

Nei casi più gravi, invece, un test per diagnosticare intolleranze e allergie alimentari è la prova di scatenamento orale con l’alimento sospetto (Double Blind Placebo Controlled Food Challenge o DBPCFC) da effettuarsi in ambiente ospedaliero per poter intervenire in modo tempestivo ed efficace in caso di shock anafilattico.

I test per diagnosticare intolleranze e allergie alimentari sono degli strumenti molto potenti.
È da tenere presente che una diagnosi di intolleranza, almeno per quello che riguarda le forme ad eziologia metabolica, è definitiva ed orienterà quindi in modo univoco la dieta del soggetto interessato.
Nei soggetti allergici, invece, si possono verificare nel tempo sia la comparsa della tolleranza sia lo scatenamento di nuove sensibilizzazioni.
I test per diagnosticare intolleranze e allergie alimentari possono quindi essere ripetuti più volte nell’arco della vita.